Alimentazione Halal



Ḥalāl (حلال, ḥalāl, halaal) è una parola araba che significa «lecito». Nel contesto del Mondo occidentale si riferisce soprattutto al cibo preparato in modo conforme ai precetti della legge islamica. In arabo, la parola intende tutto ciò che è permesso secondo l'Islam, in contrasto a ciò che è harām, «proibito». Il concetto attiene dunque al comportamento, al modo di parlare, all'abbigliamento, alla condotta, e alle norme in materia di alimentazione.

Oggi nel mondo ci sono circa 2 miliardi di musulmani, tanto che il mercato legato al commercio degli alimenti halal raggiunge numeri da capogiro. Poiché il numero dei consumatori di cibo halal è in continua crescita, molte aziende americane, ad esempio, stanno estendendo la loro certificazione halal dai prodotti di esportazione a quelli nazionali.

Il concetto alla base di halal: Gli alimenti sono sostanze necessarie per la vita dell’uomo, tali da garantire quei processi mediante i quali l’organismo cresce, si riproduce e si mantiene in salute. Si ritiene che la purezza di corpo e anima dipenda fortemente dal cibo che si consuma e pertanto per raggiungere tale purezza occorre prestare attenzione al tipo di alimenti che si decide di assumere, con particolare attenzione al loro processo di preparazione, così come esposto nei testi sacri.

Ad esempio, tutti i cibi di origine vegetale sono Halal salvo nel caso conservati in alcol o in aceto alcolico. Per la carne, tuttavia, ci sono requisiti molto più severi:  Gli Alimenti vietati (haram)

•Carne di maiale ed i suoi derivati

•Alcol e sostanze inebrianti

•Tutte le carni macellate senza tenere conto dei principi halal

•Tutto ciò che è potenzialmente dannoso per la salute

E’ permesso (ĥalāl) mangiare qualunque tipo di pesce dotato di squame. Quindi pesci quali: trote, salmoni, lucci, triglie, muggini, carpe, merluzzi, naselli, acciughe, alici, aringhe, branzini, spigole, cefali, cernie, dentici, orate, tonni, sogliole, sarde e sardine, sono leciti, oltre a gamberi e gamberetti.

Le altre creature marine come balene, squali, tartarughe, granchi, aragoste, astici, anguille, pesci spada, murene, rombi, razze, calamari, , seppie, scampi e frutti di mare come cozze, vongole e ostriche, sono invece illecite (ĥarām).

Fra gli animali domestici, sono considerati leciti: cammelli, mucche, pecore e capre. Tutti questi animali possiedono lo zoccolo fesso tipico del loro genere. Tra gli animali selvatici, ovvero animali non allevati, sono leciti: pecore di montagna, montoni, mucche selvatiche, gazzelle, e cervi. È invece sconsigliato (makruh), cibarsi di carne di cavallo, mulo o asino.

Non è permesso cibarsi di animali che possiedono zampe o denti canini

Non è permesso inoltre cibarsi di rettili, come serpenti e tartarughe. Gli insetti come mosche e parassiti come i pidocchi sono altrettanto proibiti. Tuttavia esseri come le locuste possono essere considerate lecite

Ci si può nutrire degli esseri che volano  se hanno il corpo ricoperto da piume e se non possiedono artigli rapaci.

Uccelli rapaci quali aquile, falchi e avvoltoi sono quindi ĥarām, illeciti, così come pavoni, corvi e cornacchie.

Tutti gli animali e gli uccelli considerati leciti, sono comunque illeciti a meno che non siano stati correttamente uccisi secondo La Macellazione Shari°ah: gli animali devono essere vivi presso il macello. Lo scopo è in questo caso legato alla sicurezza alimentare, poiché macellare animali già morti potrebbe comportare dei rischi per il consumo umano.

 La macellazione deve essere eseguita evitando sofferenze inutili all’animale, ad esempio tagliando quei vasi sanguigni principali che garantiscono una morte veloce e il più possibile indolore.

 Il sangue in eccesso che può rimanere nella carcassa è dannoso in quanto provoca il deterioramento della carne: per questo motivo la carcassa deve essere lasciata a dissanguare prima di subire ulteriori lavorazioni.

E’ importante che la carne halal non venga in alcun modo a contatto con prodotti haram, che la renderebbero automaticamente haram.

 Anche il trasporto e la logistica sono stati valutati e controllati per assicurare l’assenza di contaminazione incrociata.

Il termine Mashbooh  indica invece un gruppo di beni di consumo costituito da ingredienti che sono dubbi o discutibili, come ad esempio: grassi animali e proteine, antiossidanti, prodotti caseari, enzimi, aromi, gelatina ecc. In presenza di tali sostanze, un buon musulmano dovrebbe fare una ricerca più approfondita.